La Riviera del Brenta da sempre attrae villeggianti da tutto il mondo.
In passato, come ora, hanno soggiornato a Mira filosofi, poeti e artisti di fama internazionale che, hanno lasciato traccia della loro visita descrivendo questi luoghi con grande devozione. Mira è sempre stata considerata un luogo unico, ricco di trazione e cultura.
Fra le più note testimonianze vi è sicuramente quella di Dante Alighieri, nel quinto canto del Purgatorio (V, 64-84), nella quale ci lascia una delle più antiche descrizioni di Mira:
“Ma s’io fosse fuggito in ver la Mira, / quando fu’ sovra giunto ad Oriaco, / Ancor sarei di la’ dove si spira. / Corsi al palude, e le cannucce e’ l braco / m’impigliar si, ch’ì caddi; e li vid’io / delle mie vene farsi in terra laco”..
In questo tratto il poeta parla di Jacopo da Cassero, assassinato ad Oriago nel 1298 su ordine di Azzo VIII d’Este. Una lapide, che riporta i versi del poeta, è stata collocata sulla facciata di villa Moro ad Oriago.
Anche il noto filosofo, scrittore e politico francese Michel Montaigne (1533-1592) visitò Mira durante il suo viaggio in Italia, della quale scrisse sul Jurnal du voyage en Italie descrivendo dettagliatamente i luoghi e le usanze. Raccontò anche della visita dell’imperatore Enrico III di Valois nel 1574 in villa Contarini dei Leoni e della festa organizzata per l’occasione.
Il Brenta, considerato da sempre l’estensione del Canal Grande, è stato navigato per secoli dai nobili veneziani con il Burchiello, un’elegante imbarcazione fluviale a remi, costituita da una cabina e dei balconi, tutta impreziosita da decorazioni.
Le barche venivano riempite di bagagli e vettovaglie dai nobili e dalle loro dame per raggiungere il luogo di villeggiatura e il viaggio stesso era occasione di svago e divertimento.
Tale usanza veniva raccontata dal grande commediografo Carlo Goldoni, che ci ha lasciato gustose descrizioni della vita in villa e della Riviera del Brenta:
“Musa, cantiam del padovan Burchiello la deliziosa, comoda vettura, in cui per Brenta viaggiarsi bel bello, dal gel difesi e dall’estiva arsura. Amistà si contrae con questo e quello, e alla curiosità sì da pastura; passasi con plaser di loco in loco, e per lungo cammin si splende poco. Parlo di quel vaghissimo naviglio di specchi, e intagli, e di pitture ornato, che ogni venti minuti avanza un miglio, da buon rimurchio e dà cavai tirato;…”.
Altri poeti e letterati scrissero dei viaggi su questa originale imbarcazione come Casanova e Gothe.
A raccontare la decadenza di questi luoghi fu invece Gabrielle D’Annunzio:
“Il tran costeggia la Brenta che ha l’aspetto d’un canale tra alberi verdi. Appaiono le ville, le rovine: prima la Villa Foscara, disabitata. Rimangono qua e là le statue.
Statue sui pilastri dei cancelli, statue nel mezzo di un orto, tra i cavoli. Statue su i muri di cinta. Le ville sono state restaurate, trasformate in case volgari, abitate da gente modesta; ma le statue testimoniano il lusso della vita anteriore…”.
Nel 1817 il noto poeta Lord Byron, arrivato a Venezia, volle subito acquistare casa nella Riviera. Affascinato dalla storia che contraddistinse l’edificio, scelse villa Foscarini dei Carmini, in centro a Mira … e qui intrecciò una relazione amorosa prima con Marianna Segati e successivamente con la moglie di un fornaio, Margherita Cogni, una delle poche donne che riuscì a fargli perdere completamente la testa, tanto da riuscire a stabilirsi nel suo palazzo. Durante il soggiorno a Mira la sua attività scrittoria non si spense, anzi fu proprio in questo periodo che si dedicò a completare il Childe Harold Pilgrimage e a scrivere la prima parte del Don Juan.
Fra le opere documentarie più importanti per la Riviera vi sono senza dubbio le tavole incisorie realizzate da alcuni vedutisti, grazie alle quali ci è permesso di conoscere e studiare la storia di questi luoghi dal fascino eccezionale. Sono state raccolte in un unico catalogo quelle realizzare dall’Abate Coronelli raffiguranti le ville sul Brenta. Un lavoro originale è stato fatto anche dall’incisore tedesco Johann Christoph Volkamer. Ma la testimonianza più significativa è probabilmente quella di Francesco Costa con una raccolta di eleganti incisioni: nelle raffigurazioni il paesaggio è rappresentato con la massima cura e raffinatezza dei dettagli.
Non furono però gli unici. In seguito molti altri artisti e appassionati rappresentarono questi luoghi con opere pittoriche e fotografiche di eccezionale valore.
Artisti noti lavorarono nella Riviera realizzando opere architettoniche e monumentali.
Ma la stessa Mira è patria di alcuni artisti locali che seppero affermarsi per bravura e cultura, come l’artista Beppi Spolaor, che ci lascia alcune opere paesaggistiche di grande valore artistico e il professor Clauco Benito Tiozzo conosciuto come artista, restauratore e storico dell’arte.
The Riviera del Brenta has always attracted vacationers from all over the world.
In the past, as now, philosophers, poets and artists of international fame have stayed in Mira who have left traces of their visit describing these places with great devotion. Mira has always been considered a unique place, full of traction and culture.
Among the best known testimonies there is certainly that of Dante Alighieri, in the fifth canto of the Purgatory (V, 64-84), in which he leaves us one of the most ancient descriptions of Mira:
“Ma s’io fosse fuggito in ver la Mira, / quando fu’ sovra giunto ad Oriaco, / Ancor sarei di la’ dove si spira. / Corsi al palude, e le cannucce e’ l braco / m’impigliar si, ch’ì caddi; e li vid’io / delle mie vene farsi in terra laco”..
In this section the poet speaks of Jacopo da Cassero, assassinated in Oriago in 1298 by order of Azzo VIII d’Este. A plaque, showing the poet’s verses, was placed on the facade of Villa Moro in Oriago.
The well-known French philosopher, writer and politician Michel Montaigne (1533-1592) also visited Mira during his trip to Italy, of which he wrote in the Jurnal du voyage en Italie describing in detail the places and customs. He also told of the visit of Emperor Henry III of Valois in 1574 to Villa Contarini dei Leoni and of the party organized for the occasion.
The Brenta, which has always been considered the extension of the Grand Canal, has been navigated for centuries by Venetian nobles with the Burchiello, an elegant riverboat with oars, consisting of a cabin and balconies, all embellished with decorations.
The boats were filled with baggage and provisions by the nobles and their ladies to reach the holiday resort and the journey itself was an opportunity for recreation and entertainment.
This custom was told by the great playwright Carlo Goldoni, who left us tasty descriptions of life in the villa and the Riviera del Brenta:
“Musa, cantiam del padovan Burchiello la deliziosa, comoda vettura, in cui per Brenta viaggiarsi bel bello, dal gel difesi e dall’estiva arsura. Amistà si contrae con questo e quello, e alla curiosità sì da pastura; passasi con plaser di loco in loco, e per lungo cammin si splende poco. Parlo di quel vaghissimo naviglio di specchi, e intagli, e di pitture ornato, che ogni venti minuti avanza un miglio, da buon rimurchio e dà cavai tirato;…”.
Other poets and writers wrote journeys on this original boat such as Casanova and Gothe.
Gabrielle D’Annunzio, on the other hand, told the decadence of these places:
“Il tran costeggia la Brenta che ha l’aspetto d’un canale tra alberi verdi. Appaiono le ville, le rovine: prima la Villa Foscara, disabitata. Rimangono qua e là le statue.
Statue sui pilastri dei cancelli, statue nel mezzo di un orto, tra i cavoli. Statue su i muri di cinta. Le ville sono state restaurate, trasformate in case volgari, abitate da gente modesta; ma le statue testimoniano il lusso della vita anteriore…”.
In 1817 the well-known poet Lord Byron, who arrived in Venice, immediately wanted to buy a house on the Riviera. Fascinated by the history that characterized the building, he chose Villa Foscarini dei Carmini, in the center of Mira … and here he entered into a loving relationship first with Marianna Segati and then with the wife of a baker, Margherita Cogni, one of the few women who managed to make him completely lose his head, enough to be able to settle in his palace. During his stay in Mira his writing activity did not go out, indeed it was during this period that he devoted himself to completing the Childe Harold Pilgrimage and writing the first part of Don Juan.
Among the most important documentary works for the Riviera there are undoubtedly the engravings made by some landscape painters, thanks to which we are allowed to know and study the history of these places of exceptional charm. Those created by Abbot Coronelli depicting the villas on the Brenta have been collected in a single catalog. An original work was also done by the German engraver Johann Christoph Volkamer. But the most significant testimony is probably that of Francesco Costa with a collection of elegant engravings: in the representations the landscape is represented with the utmost care and refinement of details.
However, they were not the only ones. Later many other artists and enthusiasts represented these places with paintings and photographs of exceptional value.
Known artists worked on the Riviera creating architectural and monumental works.
But Mira itself is home to some local artists who were able to establish themselves for their skill and culture, such as the artist Beppi Spolaor, who leaves us some landscape works of great artistic value and Professor Clauco Benito Tiozzo known as an artist, restorer and historian of the art.